Ippoterapia
Ricondizionamento posturale mediante ippoterapia con il supporto di sella che ne riproduce il movimento (Joba)
E’
opinione sostenuta da molti ortopedici e fisiatri che problematiche posturali
della colonna costituiscano controindicazione assoluta alla pratica
dell’equitazione, indipendentemente dall’ esperienza e dalla tecnica del
cavaliere.
L’insorgere di contratture ed algie in seguito a pratica equestre, non va interpretato come nesso di causalità patogenetica tra equitazione e lombalgia, quanto la definizione e l’evidenza di posture scorrette, e la necessità di analizzare l‘assetto particolare di quel cavaliere identificando nella dinamica del suo assetto l’incompatibilità con la pratica equestre.
In generale, al di là delle problematiche posturali del singolo cavaliere, sarebbe auspicabile mettere a punto un assetto che rispetti le cerniere più delicate della postura, rendendo fisiologica la posizione ed il movimento del cavaliere.
Un
assetto rilassato ed ergonomico del cavaliere e del suo bacino, privo di
tensioni e contratture, sarà maggiormente efficace nel migliorare le prestazioni
e la disponibilità del cavallo, anche in considerazione del fatto che il
corretto assetto e le azioni del cavaliere, non sono mai state studiate in
funzione della fisiologia da fisiatri, ma da grandi maestri di equitazione che,
pur disponendo di vasta esperienza in fatto di cavalli, non hanno mai potuto
valutare gli effetti di tali positure sulle colonne dei loro allievi nell‘arco
di anni.
I piccoli movimenti di adattamento della colonna al movimento del cavallo inducono la mobilizzazione dei segmenti ilio sacrali se affetti da calcificazioni artrosiche.
La realizzazione di una sella meccanica da parte della giapponese Matsushita che riproduce i movimenti del cavallo ha aperto nuove possibilità di studio sugli effetti che il movimento del cavallo potrebbe indurre su un paziente affetto da disordini posturali.
L’impiego combinato della sella con la pedana posturo stabilometrica, nell’ambito di una valutazione clinica integrata, costituisce occasione per sfruttare in modo mirato le molteplici potenzialità offerte da uno strumento che, sebbene concepito per diverso impiego, si presta ad un’azione di mobilizzazione della cerniera sacro iliaca.
Nell’ambito
di una riprogrammazione posturale globale, contestualmente all’impiego di altre
tecniche fisiatriche riabilitative, il contemporaneo ausilio offerto da questo
strumento può facilitare e ridurre l’entità di altre tecniche manipolative che
comunque necessitano l’impiego di un terapeuta con costi sicuramente più
elevati.
La
disponibilità di strumenti come la pedana posturo stabilometrica, nell’ambito di
una valutazione clinica posturale completa, ha consentito di “forzare” le
applicazioni della sella oltre i parametri suggeriti, impostando protocolli
mirati alla correzione delle alterazioni riscontrate nell’esame posturo
stabilometrico di base.
Interessante l’opportunità di testare la sella individuale del cavaliere che può essere fissata allo stesso dispositivo.
Questa possibilità consente ulteriori studi mirati alla valutazione degli effetti dei diversi modelli di selle, nelle diverse monte, sulle dinamiche posturali individuali.
La possibilità di modificare l’inclinazione della sella consente di riprodurre le dinamiche del movimento della sella in funzione dell’altezza del garrese del cavallo modificandone l’inclinazione.
Il
miglioramento delle prestazioni atletiche del cavaliere, in rapporto alla
bilanciata distribuzione dei carichi sulle staffe e l’ eliminazione o riduzione
delle rotazioni del sistema tonico posturale possono venire analizzati grazie
all’impiego degli stessi strumenti, con una eventuale verifica successiva
sull’efficacia degli interventi nell’addestramento del binomio in
vivo.
Nella pratica corrente, nell’impossibilità di disporre ancora di una contemporanea valutazione clinica e strumentale posturo stabilometrica comparativa sull’equitazione naturale, si rimarca come tuttavia l’effetto della stimolazione tonico posturale indotta dal movimento del cavallo così come di un dispositivo come il Core Trainer, non impiegato con un protocollo impostato in modo peculiare come quello illustrato, ma secondo i parametri suggeriti dal produttore, induce sempre una risposta positiva alle valutazioni strumentali da noi impiegate in accordo con i lavori effettuati presso l’università giapponese.